LINEA
SEGNO
la linea è il tracciato uniforme e continuo che riproduce la forma reale. Il segno invece, oltre a rappresentare una forma, vi aggiunge l’interpretazione dell’Autore.
Cerchiamo di approfondire.
LA LINEA, IL SEGNO E LA STRUTTURA DELLA FIGURA

Gli esercizi sulla linea e lo studio delle
forme sono un requisito fondamentale
per l’approccio al disegno e sono
strettamente funzionali a saper gestire al
meglio il segno, in maniera personale.
Il disegno altro non è che un insieme di linee
e segni che, se ben tracciati, possono
descrivere mondi interi: la linea è il tracciato
uniforme e continuo che riproduce
la forma reale. Il segno invece, oltre a rappresentare
una forma, vi aggiunge l’interpretazione
dell’Autore, la sua partecipazione
emotiva. Non ha necessariamente spessore
uniforme, può interrompersi o ispessirsi.
Gli esercizi sulla linea quindi sono importanti sia
nella fase di approccio iniziale alla creazione grafica,
sia ogni volta che ci accingiamo a iniziare una tavola,
come riscaldamento della mano e per riuscire a ottenere
un tratto sicuro ed efficace.
Per eseguire gli esercizi sulla linea e il segno ci servono: la matita HB (o il portamine con
mina HB), la gomma, la gommapane (per schiarire e perfezionare il tratto).
Come allenamento, per prendere confidenza con lo strumento della matita e con la precisione del segno, e in generale per riscaldare la mano ogni volta che ci accingiamo a disegnare, eseguiamo due esercizi di base semplicissimi:

- Tracciamo una serie di righe orizzontali, verticali e oblique, di lunghezza diversa, da pochi centimetri, fino a occupare tutto il foglio. È importante che le linee risultino vicine e parallele.
- Tracciamo a mano libera dei cerchi, degli ovali, delle ellissi. È importante riuscire al primo colpo a chiudere la forma, senza dover ritoccare o tornare sulla figura.
Acquisire sicurezza nel tratto è solo questione di esercizio. Partiremo dalle forme
geometriche di base, a partire dalla linea e dal cerchio, perché sono queste le
forme geometriche che stanno alla base della struttura di figure più complesse.
Tramite cerchi imposteremo la struttura di una figura, per esempio il volto; tramite le
linee riusciremo a costruire una prospettiva per creare dei paesaggi, per esempio una
città con alti grattacieli.
Ogni figura è caratterizzata dunque da una forma e da una struttura portante: se la
forma è l’aspetto esteriore, la struttura è il modello geometrico che definisce la forma.
Prendiamo per esempio il corpo umano: la struttura è data da un ovale (che è la testa)
un segmento verticale (la spina dorsale), molti punti di snodo (le articolazioni) e così
via. La forma è la definizione della fisionomia del personaggio, se sia uomo o donna,
bambino o adulto.

La pratica del disegno a fumetti vi vedrà dedicare buona parte del tempo alla ricerca di
documentazione, allo studio dei modelli e al progetto delle scene. Immaginiamo come sarebbe dover
disegnare una città: se partissimo a tracciare i dettagli delle finestre dei palazzi senza aver pensato
prima a come organizzare lo spazio a disposizione sulla pagina, sicuramente otterremmo un disegno
disordinato, poco omogeneo e confuso. Questo è un approccio poco pratico e poco funzionale. Al contrario
è importante disegnare partendo dalla ricerca della struttura base, della prospettiva e delle forme
geometriche semplici.
Abbiamo visto che disegnare un fumetto è un processo che passa attraverso più fasi distinte e che la
prima fase creativa è la visualizzazione della struttura delle tavole, dello storyboard. Normalmente è
lo sceneggiatore che, nella fase di scrittura del soggetto, indica la dimensione delle vignette e la sequenza
delle scene, le inquadrature giuste e la posizione delle didascalie e dei balloon.
Normalmente lo storyboard si presenta come un foglio (in genere maggiore del formato di stampa),
squadrato a matita e diviso in vignette, in cui i disegni sono leggibili in modo chiaro ma senza eccesso
di definizione e di dettagli.
Il disegnatore segue quindi le indicazioni ricevute ed esegue la sua bozza, che possiamo
definire come la rappresentazione dell’idea. La bozza rappresenta il cuore
del lavoro e, prima di arrivare a congedarci da una tavola, sarà normale fare
più bozze, ogni volta correggendo, perfezionando, rifacendo, togliendo o
aggiungendo elementi.
Solo dopo aver valutato che il nostro disegno è corretto e esprime in
modo preciso l’idea, si può passare al pulito e lavorare sui dettagli.
È soprattutto nella fase creativa che si misura l’abilità del disegnatore.
È qui dunque che concentreremo il nostro lavoro.
