BALLOON
nuvolette
onomatopee
I dialoghi sono contenuti nei balloon (o nuvolette). Oltre alle parole, i balloon possono contenere simboli grafici, parole disegnate e suoni (le onomatopee).
Cerchiamo di approfondire.
I TESTI: BALLOON E DIDASCALIE
I personaggi del fumetto parlano, pensano, raccontano.
Insieme alle vignette lo sceneggiatore dovrà perciò decidere quali e quanti sono i testi necessari per
far comprendere e far avanzare la storia.
I dialoghi sono contenuti nel balloon.
Il termine è inglese ed è ormai entrato nell’uso comune. Possiamo tradurlo con l’italiano nuvoletta, termine che ci riporta immediatamente alla sua forma più tipica.
I balloon possono essere di tante forme, ognuna delle quali obbedisce a regole e convenzioni, che dobbiamo seguire per riuscire a esprimere meglio il contenuto e il tono del parlato.
In generale un balloon è costituito da una forma tondeggiante, più o meno semplice, nel quale sono
inseriti i testi, e da una pipetta, ovvero dal segno che punta in direzione della fonte di provenienza del suono, che sia o meno un personaggio.

A volte, soprattutto se la vignetta ha fondo neutro, il balloon è semplificato e compare la sola pipetta, anch’essa stilizzata.

Quando in un dialogo compare scritto per la prima volta il nome del personaggio, questo deve essere scritto in modo più marcato, in neretto: in questo modo il lettore capisce che gli viene data un’informazione importante.
Il tono e il volume del parlato sono indicati da cambiamenti dei contorni del balloon: ecco che avremo contorni spezzati, per indicare un grido, tratteggiati o sfumati per indicare un sussurro.
Il cambio di tono può essere indicato per esempio usando lettere più grandi. In aggiunta, il letterista (colui che si occupa del lettering, vale a dire della trascrizione dei testi indicati dallo sceneggiatore) potrà marcarle con un tratto più spesso.


Se la pipetta viene sostituita da pallini (che si rimpiccioliscono man mano che si avvicinano al personaggio), allora il fumetto esprime un pensiero, il testo non è pronunciato.
Se il bordo del balloon è seghettato, indica una comunicazione via radio, o da un microfono, o da un altoparlante, o ancora una voce meccanica, che proviene, per esempio, da un robot. Più di recente, tuttavia, per consuetudine, il parlato degli esseri artificiali è contenuto in balloon di forma quadrata.
Il lettering segue anch’esso regole precise:
lettere in neretto: sono pronunciate
con tono di voce più alto del normale;
lettere con andamento tremolante:
indicano freddo o paura;
lettere più grandi del normale:
indicano emozioni come stupore,
rabbia, spavento;
lettere più piccole del normale:
indicano parole bisbigliate.

Se il fumetto è a colori, anche Il colore dei balloon può
variare, e mai per caso: se un contorno di colore rosa indica
che il tema del dialogo tocca toni sentimentali, un
colore verde acido è più adatto per frasi sprezzanti e toni
duri.
Attribuire una sorta di codice colore può essere una soluzione
pratica se ci si trova a dover inserire una situazione
con un numero elevato di personaggi, tutti parlanti: stabilire
un colore per ogni voce facilita l’abbinamento con
il personaggio, anche se la voce giungerà da fuori campo.
Qualche volta, il balloon contiene parole disegnate, sintetizzati
in simboli grafici.
Vediamo qualche esempio: il tronco e la sega per indicare
qualcuno che dorme profondamente (russa producendo
il rumore di una segheria), un cuore pulsante, o
al contrario spezzato, per indicare una condizione sentimentale,
fiori per indicare romanticismo, anche spesso
con una vena di ironia, una lampadina per indicare:
Idea!, segni nervosi e spigolosi per indicare nervosismo
e rabbia.


O suoni disegnati, le onomatopee.
Eccone qualcuna:
BANG per una pistola che spara
SLAM per una porta che sbatte
BLAM per una porta che si apre all’improvviso
BOOM per un'esplosione
CRASH per qualcosa che si rompe
SPLASH per qualcosa che cade in acqua
VROOOOMM per il motore di un’auto che parte
DRIIIN per lo squillo del telefono, di una sveglia o di un campanello
SMACK per un bacio
SCIAF per uno schiaffo
SNIFF se si sta piangendo o annusando qualcosa
SIGH per un dispiacere
SOB per un singhiozzo
SLURP per l’acquolina in bocca, per esempio se un cibo è molto gustoso
GRRR per la rabbia
BRRR per un brivido (di freddo)
MUMBLE MUMBLE se qualcuno che sta riflettendo
AAAAAHHH per uno spavento
BLEAH per il disgusto
SSHHH per il silenzio
ZZZ per il sonno
Quando in una vignetta sono presenti più balloon, l’ordine da seguire per tracciarli è:
- da sinistra a destra;
- dall’alto al basso;
- se sovrapposti, va disegnato sopra gli altri il balloon appartenente al primo personaggio che parla.

Il testo può essere gestito anche con didascalie che in questo caso sono comprese in un rettangolo. Le didascalie contengono indicazioni di spazio o di tempo, possono spiegare per esempio l’avviamento della storia. La didascalia può sostituire utilmente il balloon di pensiero per spiegare il flusso di pensiero del personaggio principale, per esempio quando a voce dice una cosa ma ne pensa un’altra.
